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NOVITA' DECRETO RILANCIO

Con il Decreto Rilancio si prevede che i versamenti che erano previsti in sospensione per Marzo 2020 ( IVA-Contributi-Ritenute) dei lavoratori dipendenti, e quelli previsti per Aprile e Maggio 2020 con le regole relative alle diminuzioni del fatturato, possono essere posticipati al 16 Settembre. La stessa cosa per quanto riguarda le ritenute d'acconto dei professionisti che erano sospese dal 17 Marzo al 31 Maggio 2020, anch'esse vengono prorogate al 16 Settembre 2020. Per quanto riguarda gli acconti di Giugno (Ires-Irpef-Irap), il saldo del 2019 e il primo acconto 2020 di Giugno, non verranno pagati sulla base del 100% delle imposte del 2019, ma in misura dell'80%, sia sul primo che sul secondo acconto Ires e Irpef. Per quanto riguarda l'Irap invece non dovrà essere versato se vi sarò un saldo delle imposte 2019, e non è dovuto neanche il primo acconto del 40% del 2020 di Giugno. Per quanto riguarda tutti quelli che hanno preso parte alla Rottamazione Ter, con q

SOSPENSIONE DEI CONTROLLI

Come era prevedibile, a causa dell'Emergenza da Corona Virus che ha colpito il nostro paese,è uscito il Decreto DL-n.18 del 17 Marzo 2020 e anche gli enti impositori hanno dovuto adattarsi all'Emergenza. Infatti dal 08 Marzo al 31 Maggio sono sospese ogni attività di liquidazione, controllo, accertamento, riscossione e contenzioso da parte degli uffici degli enti impositori. Non sono sospese le udienze del processo tributario e non sono sospesi gli avvisi bonari.  Oltre a queste non sono sospese le attività di intelligence: indagini bancarie, accesso all'anagrafe tributaria, accesso ai dati dei comuni, delle regioni e delle provincie da parte degli organi di controllo. Quindi, le cartelle esattoriali, gli avvisi di accertamento, sono sospese dal 08 Marzo al 31 Maggio. Purtroppo, nonostante questo decreto, l'Agenzia Entrate Riscossione continua a mandare avvisi di accertamento, atti esecutivi e pignoramenti dei conti correnti. Ma,  ATTENZIONE: tutto   quello

CONTENZIOSO TRIBUTARIO

Questo è un procedimento al quale può ricorrere qualunque contribuente che ritiene che un atto emesso nei suoi confronti non sia legittimo, potrebbe trattarsi di una cartella di pagamento, di un avviso di accertamento o di liquidazione. Per dare il via al contenzioso tributario occorre rivolgersi alla commissione tributaria provinciale del territorio di riferimento per chiedere l'annullamento totale o parziale del debito.Per far si che il ricorso sia considerato valido, deve riportare l'indicazione dell'atto impugnato, dell'ufficio contro il quale si fa ricorso, l'oggetto della domanda, le ragioni per il quale il ricorso viene proposto, la commissione tributaria alla quale è diretto, il codice fiscale di chi sta facendo ricorso, il nome del legale rappresentante del ricorrente e dell'indirizzo di posta certificata. L'atto impugnato però con i suoi effetti giuridici non vengono sospesi con il ricorso.  Il contribuente ha però la possibilità di presentar

HAI ARRETRATI DEL CANONE RAI? CARTELLA NULLA SOTTO I 1000 EURO

La corte di Cassazione ha dichiarato la legittima applicazione, in materia di canone Rai non corrisposto con l'annullamento automatico per le cartelle di pagamento comprese tra il 1° Gennaio 2000 e il 31 Dicembre 2010. Questo è quanto stabilito dall'ordinanza 20 Giugno-5 Novembre 2019, n.28369 della sezione V-Tributaria. Questa norma che ha previsto la sanatoria per le cartelle di pagamento in materia di canone Rai, c'è già, ed è il decreto fiscale 2019 chiamato anche "Strappacartelle", dove il fisco cancella le mini cartelle di importo fino a mille euro, cancellando così i debiti arretrati. Ricapitolando, con una recentissima sentenza la Cassazione ha stabilito in via definitiva che la cartelle di pagamento per canone Rai con importo inferiore a mille euro rientra nella pace fiscale e nello stesso tempo ha decretato l'illegittimità del Fermo Amministrativo che era stato assegnato sui beni del debitore per i canoni non pagati. Ripetiamo ancora una volt

IN REGOLA SOLO UNA S.R.L SU QUATTRO

Solo una s.r.l. su quattro come dicevo si è dotata  degli organi di controllo necessari alla rilevazione della crisi d'impresa entro il termine del 16 Dicembre. Praticamente solo il 28% delle società è in regola e questo con una grande differenza tra nord e sud. Da segnalare che, delle 104 mila società che sono obbligate a dotarsi di organi di controllo, sono più o meno 3.800 quelle che potrebbero venire segnalate agli Organismi di Composizione della Crisi d'impresa nel 2020 per aver superato gli indici di allerta. L'analisi che è stata presentata, ha considerato queste 104 mila società che stando ai bilanci 2017 o 2018 che sono nel database Cerved hanno l'obbligo di nomina dell'organo di controllo, e precisamente le s.p.a come le  s.r.l che per 2 anni consecutivi hanno superato i 4 milioni di attivo o i 4 milioni di ricavi oppure i 20 dipendenti. Dal primo di Agosto gli organi di controllo dovranno segnalare lo stato di crisi agli Organismi di Composizion

SE UN CONTRIBUENTE EVADE, VENGONO SEQUESTRATE AUTO E CASA ANCHE ALLA MOGLIE

Scatta il sequestro anche per la moglie del presunto evasore, questo è possibile anche se sono separati.  Per fare questo è sufficiente che ci siano degli indizi da far pensare che il contribuente abbia la disponibilità di quei beni. E' scattata la linea dura sulle finte intestazioni nel corso di una presunta evasione fiscale arrivata dalla corte di cassazione che, con la sentenza n.554 del 10 Gennaio 2020, ha confermato il sequestro sulla casa familiare e l'auto di lusso di una donna separata la  quale con lo stipendio che percepiva, non era possibile che avesse un tenore di vita così alto. Alla donna dopo l'inchiesta per indebita compensazione di imposte a carico dell'ex marito, erano state sequestrate Bmw e Casa Familiare.  La donna subito ha cercato di difendersi sostenendo che l'acquisto della casa era avvenuto tramite un mutuo e che era separata ormai da diversi anni. Ma alle obiezioni le autorità rispondevano che l'abitazione dove il marito soste

IL PREMIER CONTE VUOLE TOGLIERE UN GRADO DI GIUDIZIO NEL TRIBUTARIO

Ecco le parole del premier Giuseppe Conte: «Siamo molto ambiziosi, dobbiamo mettere mano alla giustizia tributaria. Il mio obiettivo è quello di ridurre un grado di giudizio, per la giustizia tributaria devono essere sufficienti solo due gradi». La giustizia tributaria , civile e penale hanno tre gradi di giudizio che sono: Commissioni Tributarie Provinciali (ctp) Commissioni Tributarie Regionali (ctr) e la Cassazione. Dato che il ruolo della Suprema Corte non si può cancellare con un semplice tratto di penna del Parlamento, perché andrebbe contro le leggi costituzionali, è ovvio allora che il Premier si riferisse al secondo grado, alle Commissioni Tributarie Regionali. Tutto questo perché a differenza del primo grado, Commissioni Tributarie Provinciali, in secondo grado il famoso Appello il contribuente ha avuto statisticamente qualche chance in più di vittoria contro il fisco.  Tutto questo come è logico, perché si vuole favorire sempre di più il fisco a discapito del cittad

VERIFICA FISCALE 2014 DECADUTA

Anche voi siete incappati in una verifica fiscale per l'anno 2014 durante l'anno 2019? Se non avete ricevuto il verbale di constatazione o lo avete ricevuto dopo il 31 Ottobre 2019, potete tirare un sospiro di sollievo perché quel verbale non ha rispettato i termini dei 60 giorni come previsto dalla legge, quindi è da considerarsi decaduto.  Questo però non vuol dire che avvenga in automatico, ma occorrerà impugnare il verbale e andare davanti ad un giudice per annullarlo per far valere la regola del contraddittorio preventivo. Infatti come ogni anno d'imposta ci sono dei precisi termini oltre i quali non è più utile inviare nessun accertamento fiscale. Infatti dopo certi termini cade il diritto del fisco ad esercitare la pretesa tributaria, oltre quei termini il pagamento dei debiti verso l'erario non è più dovuto. Il contribuente che dovesse ricevere in ritardo una richiesta di pagamento del debito può impugnare questi sollevando l'eccezione di decad

TASSE E MANETTE CON IL NUOVO DECRETO FISCALE 2020

Con il nuovo anno chi ometterà di comunicare le proprie entrate all'erario rischia la galera e il sequestro dei beni. Il nuovo decreto fiscale è stato già messo per iscritto in Parlamento dal nuovo governo tasse e manette. Allora andiamo a vedere adesso cosa potrà cambiare da Gennaio 2020. Tanto per cominciare è stato innalzato il minimo della pena fino a 2 anni, e il massimo fino a 5 anni. In questo modo si fa scattare il carcere preventivo e così chi sarà imputato per reato tributario, verrà sbattuto in carcere subito. In poche parole quando il fisco si ritroverà un caso di omessa dichiarazione, invierà alla procura una segnalazione che visionerà il caso e chiederà al giudice di ordinare l'arresto del contribuente. A questo punto anche le banche si muoveranno chiedendo alla persona arrestata l'immediato ritiro dei finanziamenti, vedendosi così rovinata la reputazione. Il minimo di evasione, per essere punibile è di 50.000 €uro di imposta. E se uno presenta una

FINO A 8000 EURO DI MULTA SE SORPRESO A CIRCOLARE CON FERMO AMMINISTRATIVO

Oggi basta anche un piccolo debito per ritrovarsi un preavviso di Fermo Amministrativo sull'auto. Non hai pagato l'IMU o il Bollo Auto? Bene è probabile che ti abbiano iscritto un fermo amministrativo che può essere confuso con un fermo fiscale. E adesso vediamo le differenze. Un Fermo Amministrativo comporta per chiunque circoli col veicolo sottoposto al provvedimento, una multa che può arrivare fino a quasi 8000 €uro. Ma non solo, le persone alla guida rischiano la revoca della patente. Ma c'è un errore commesso dal legislatore nella riforma del codice della strada. L'articolo del codice infatti disciplina le conseguenze del Fermo Amministrativo "non fiscale"ma inteso come sanzione per le gravi violazioni del codice della strada. Ma per fortuna è uscita di recente una circolare del ministero dell'interno che prevede la non applicazione delle sanzioni previste per il Fermo Amministrativo al Fermo Fiscale. Infatti come già detto il Fermo Amminist

LE CARTELLE ESATTORIALI E LE MULTE NON ARRIVERANNO PIU' CON RACCOMANDATA MA VIA EMAIL

A partire da Gennaio 2020, lo stato inizierà a risparmiare anche per quanto riguarda l'invio delle cartelle esattoriali che non arriveranno più tramite raccomandata, ma via mail. Questo vale anche per le ingiunzioni di pagamenti Inps, multe, ecc. Tutto questo cambierà radicalmente le abitudini degli italiani. Dal prossimo anno infatti ogni cittadino potrà collegarsi a una nuova piattaforma della società PagoPa, dove avrà accesso al proprio "cassetto" per poter verificare la presenza di atti in giacenza. Ma come funzionerà questa notifica digitale?  Con questo sistema il contribuente verrà avvisato sia  con un sms sia via email per la presenza di atti in giacenza da ritirare entro una certa data senza il'obbligo di avere una Pec se non ha partita Iva. In questo modo si eviterà lunghe file in posta e alla casa comunale per ritirare la documentazione in giacenza. Tutto questo porterà al superamento di tutti quei difetti legati alla notifica che spesso vengono usat

LE 4 CONDIZIONI CHE NON PERMETTONO IL PIGNORAMENTO DELLA CASA

AeR non potrà pignorare la casa solo se si verificano insieme queste 4 condizioni: 1) L'abitazione è l'unica ( se infatti possiedo una prima casa poi una casa al mare o un terreno, la prima casa, non essendo l'unico immobile, sarà pignorabile); 2) Il contribuente ha la residenza nella casa ( quindi se non risiedi in quella casa, e magari la dai in affitto, sarà pignorabile); 3) Adibita ad uso abitativo (quindi se è adibita a uso ufficio sarà pignorabile); 4) La casa non sia di lusso ( ossia non sia accatastata come villa, categoria A/8, castello o palazzo di eminenti pregi artistici e storici, categoria A/9); Se non ricorrono tutte le condizioni appena descritte, AeR potrà procedere  con il pignoramento dell'immobile solo se:  Il debito verso il fisco è superiore a 120.000 €; Se è stata iscritta ipoteca; Se sono trascorsi più di 6 mesi dall'iscrizione dell'ipoteca. Ma fai attenzione perché se anche hai un debito superiore a 120.000€, e stan

PIGNORAMENTO PRESSO TERZI

Spesso quando si sente parlare di Pignoramento, si sente parlare anche di minimo vitale. Si tratta in sostanza, di una somma che non può essere toccata in nessun modo dal creditore e che garantisce il soddisfacimento dei bisogni primari dell'individuo. Il minimo vitale però è previsto dalla legge solo ed esclusivamente per il Pignoramento della pensione, mentre non interessa gli stipendi che, tuttavia, possono essere aggrediti nel rispetto di altri importanti limiti. Per quanto riguarda le pensioni:  L'articolo 545 del codice di procedura civile, stabilisce l'impignorabilità per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell'assegno sociale, aumentato della metà. Tale somma per il 2018 è pari a 679,50 €uro (453+1/2). Il Pignoramento quindi può riguardare solo la parte eccedente tale somma, ma non per l'intero ma nei limiti del quinto. Per quanto riguarda lo stipendio: Per lo stipendio il minimo vitale non è previsto, ma, i lavoratori possono co

ATTENZIONE: Scopri come cancellare l’ipoteca

Ebbene sì, hai capito bene:  cancellare l’ipoteca è possibile  ed  ecco  per te  alcune  preziose  informazioni  su  come  cancellare un’ipoteca e  uscire  da una  situazione   talvolta   difficile . I principali  profili  di  illegittimità  dell’iscrizione ipotecaria  riguardano  i  termini  e le  tempistiche  che l’ agente  della  riscossione   deve   rispettare  quando intende notificare un preavviso di iscrizione ipotecaria. Non voglio entrare troppo nel “tecnico”, rischierei di essere poco chiaro e non esserti davvero d’aiuto, tengo solo a dirti che esistono diverse tempistiche che l’Agenzia delle Entrate Riscossione deve rispettare  per   non   trasformare   in   illegittima  l’iscrizione  ( o il preavviso d'iscrizione )  ipotecaria . I termini di 30, 60 e 90 giorni dalla ricezione dell’atto, del preavviso e dell’avviso sono solo alcuni che tu stesso puoi verificare. Leggi la data dei documenti e appura da solo anche questo ma non disperare, perché non è il sol